Finite ufficialmente le feste.
Di fare bilanci non se ne parla, proprio non me la sento...
a parte un blog in più e 6 punti in meno sulla patente,
su questo 2007 non saprei pronunciarmi.
Buoni propositi per il nuovo anno però ce ne sono, ne faccio sempre.
I miei buoni propositi non sono mai cose particolarmente impegnative,
tipo smettere di fumare, dimagrire, iscrivermi in palestra o essere più buona.
(Tra queste, escluderei senz'altro l' essere più buona.)
In genere si tratta, per così dire, di buoni propositi molto terra-terra.
Bene, quest'anno il buon proposito consiste nella dismissione, definitiva e totale,
di un capo di abbigliamento ampiamente utilizzato dal pubblico femminile,
che però non trova il favore degli osservatori maschili perchè decisamente antiestetico.
Eh, sì..le ragazze mi capiranno, sto parlando del gambaletto
(definito altresì "gambaletto antistupro", per motivi che qui non approfondiremo).
Il gambaletto ti guarda dalle vetrine, colorato, 'simpatico', ma soprattutto comodo. E cedi.
Poi lo porti a casa, te lo infili e..bè, nello specchio
meglio non guardarsi, già sei bassa di tuo, poi con questa gamba coperta per metà...
Ma quali alternative ci sono?
Collant? Autoreggenti? Soluzioni sicuramente più costose, ma soprattutto scomode.
Ti rassegni, infili il malaugurato indumento e speri
di non incontrare proprio oggi il Principe Azzurro.
Se capitasse un appuntamento fuori programma, con quei cosi lì addosso
sarebbe sicuramente anche l'ultimo.
La sera torni a casa (sola), te lo togli, ma il segno della sua presenza è sempre lì.
Un cerchio netto al di sotto del ginocchio,
nella migliore delle ipotesi rosso, nella peggiore livido.
Ma quest'anno ho detto basta, fortunatamente la moda ha voluto
che tornassero di moda le parigine.
Ce ne sono anche di cotone, sono morbide, calde, e non si smagliano!
E' vero, non funzionano come le autoreggenti, infatti la prima volta che le ho indossate
dopo dieci minuti si era formato un bel rotolino di calza all'altezza dello stivale.
Un bel problema, ma anche per questo ho trovato una soluzione sorprendente : il reggicalze
Capo di vestiario a me finora sconosciuto, ma che ho scoperto non
essere poi così complicato, ci vuole solo un minuto in più al giorno per indossarlo
e le calze non si spostano per tutta la giornata.
Una meraviglia.
Quindi questo finesettimana l'ho dedicato alle calze,
solo che quest'anno anzichè portarle in giro per l'Italia,
è partita la caccia al gambaletto nei miei armadi e cassetti.
Ne sono usciti da ogni dove, e di ogni tipo: velati, opachi, corti, lunghi,
a righe e a fiori, di nylon e di cotone.
In realtà non è stato difficile decidersi all'estremo saluto,
quasi tutti i soggetti si dimostravano bucati, rammendati o spaiati.
Non andavano bene nemmeno per essere riciclati come calze per il carbone.
E oggi sono qui, con il mio nuovo look al di sotto della cintura.
Sempre Befana resto, ma una Befana con il reggicalze.