giovedì 10 dicembre 2009

Problemi e soluzioni

Cercando 'danni auto parcheggiata' Google restituisce un link dove sono riportati i quesiti di un esame universitario del corso di Istituzioni di Matematica, Probabilità e Statistica.

PROBABILITA' .
Un Decreto Comunale stabilisce che in una certa citta' sia possibile parcheggiare solamente nei due parcheggi non custoditi P1 e P2. La probabilita' di subire un danneggiamento è pari a p1 = 0.1 nel parcheggio P1, mentre è pari a p2 = 0.2 nel parcheggio P2.


1. Nel parcheggio P1 sono parcheggiate 20 auto, le une indipendentemente dalle altre. Calcolare la probabilita' p che almeno tre di queste auto subiscano danni.


2. Sapendo che il 70% degli utenti sceglie il parcheggio P1, si calcolino:
(a) la probabilita' che un’auto parcheggiata in questa citta' subisca danni;
(b) la probabilita' che un’auto parcheggiata in questa citta', e che abbia subito danni, sia stata parcheggiata nel parcheggio P1.

Ora, avendo preso 18 all'esame di Statistica non azzarderei calcoli, ma una cosa è certa.
Se tra le auto parcheggiate c'è la mia e uno stronzo è dislocato nel raggio di 30Km, la probabilità che la mia auto subisca danni è del 100%, pari alla probabilità che il suddetto stronzo si volatilizzi senza lasciare traccia.

mercoledì 9 dicembre 2009


La Milonga nei giorni festivi più che un luogo dove si esercita la passione per il tango assomiglia al banco macelleria.
Che poi sarebbe l'anticamera pubblica dello scannatoio.
E bisogna rassegnarsi all'evidenza che se non si mette in mostra una quantità di pelle nuda pari almeno a quella di un quarto di bue, non si ha alcuna speranza di successo.



Le puriste dell'arte non possono che arrendersi e abbandonare la pista a metà serata, aspettando tempi migliori.

Zotto

lunedì 9 novembre 2009

Tell me why...

Il lunedì è veramente dura, è dura per tutti, si sa...
E figuriamoci quando hai passato il sabato tra un addio e un lavoro da finire
e la domenica a lavare e stirare, chè non avevi più uno straccio pulito da metterti.
E non parliamone poi quando un fine settimana così capita con il tuo compleanno di mezzo.


Ma il lunedì, dicevamo,...è sempre dura, e per questo è normale che la prima cosa che si
fa quando si arriva in ufficio è cercare qualcuno con cui andare a prendere un caffè.
Un caffè con i colleghi, perchè il lunedì sia meno duro. Tutto normale, insomma.
Ma anche no, perchè tra i colleghi ce n'è sempre uno che non sa cosa dice, che per fare il brillante e trascinarti di peso in una conversazione nella quale non ti sogneresti mai di aprire bocca dice la prima cosa che gli viene in mente e che possa farti male.


E allora mi viene in mente una canzone...e forse chissà, era questa la cosa più giusta da fare.



 

lunedì 14 settembre 2009

lunedì 3 agosto 2009

Evaporata in una nuvola rossa

Ubriacarsi con il vino rosso non è un'attività che si addice ad una signora, ma mi sento scagionata dalla colonna sonora appropriata. De Andrè. Amico fragile.


E poi, risvegliarsi in piena notte e vedere Milano avvolta dalla nebbia all'inizio di agosto era uno spettacolo da non perdere.
A proposito di segnali.

Timidi tentativi di ottenere considerazione. Del tutto inutili.
Impossibile capire dove sbagli. Ergo, impossibile rimediare.
La vertigine in questi giorni non è voglia di volare.
Direi che è qualcosa più vicino al desiderio di scaraventarsi al suolo.
Avverti ciò che sta per succedere con settimane di anticipo.
Nel torpore complessivo, l'unica ad essere vigile è la Cassandra che c'è in te.
Non aprite le porte.

domenica 2 agosto 2009

Sintomi di malessere generalizzato. Sulla pelle e nell'anima.
Vedi segnali funesti ovunque. L'ibisco quest'anno non è fiorito.
Prodromi di paranoia.
Rimandi, a priori. Senza all'apparenza preoccuparti del fatto che la
vita non può essere rimandata ad oltranza.
Torni a provare fastidio. Per ogni persona che non mostra la dovuta attenzione.
In pratica chiunque.

mercoledì 29 luglio 2009


Se l'autostima in questi giorni arrivasse alle caviglie forse riuscirei a fare un ocho indietro senza incasinarmi.



TANGO EMBRACE ONE



 

lunedì 27 luglio 2009

Magritte-La chiave di ghiaccio

Osservare Magritte. Essere presi per mano
e portati sull'orlo del proprio abisso interiore.
Ed essere costretti a guardare giù.

giovedì 16 luglio 2009

Il destino nel nome

A chi non è mai capitato, riascoltando una vecchia canzone,
di scoprire un significato nuovo, una sfumatura che prima non era stata colta?
A me è successo, qualche giorno fa, con Battisti e quella sua voce dolente...


Hai ragione anche tu
cosa voglio di più
un lavoro io l'ho
una casa io l'ho
la mattina c'è chi
mi prepara il caffè
questo io lo so
e la sera c'è chi
non sa dirmi no
cosa voglio di più
hai ragione tu
cosa voglio di più..


E mi dico...certo che ha ragione, quel tuo amico, echecazzo! C'hai già tutto, e non ti basta?
Ma soprattutto, mi chiedo, con tutte le Ilarie,Alessie, Lucie che ci sono in giro
(non tiro in ballo le Francesche e le Laure, che, poverine, hanno i loro problemi)
dovevi venire a rompere l'anima proprio a me?

lunedì 11 maggio 2009

E' un mondo troppo difficile..

Considerato l'elenco delle svariate categorie di persone con le quali non riesco a rapportarmi:


- commesse dei negozi in franchising
- venditori di mobili
- il mio portinaio
- meccanici auto
- mia madre


Ne consegue l'impossibilità di portare a termine i seguenti compiti:


- comprare un paio di calzini di una marca ben precisa
- acquistare il letto nuovo
- chiedere istruzioni sul colore per ridipingere la ringhiera
- portare l'auto a fare il tagliando
- fare gli auguri per la festa della mamma.

lunedì 4 maggio 2009

Gente da aperitivo

Mojio
Sabato scorso non mi sono potuta sottarre all'evento organizzato
rigorosamente su Facebook dal coinquilino,
che dopo una lunga parentesi romana è tornato a farmi visita.
Non essendo su Facebook ovviamente io l'ho saputo solo perchè lui abita con me.


La verità è che non sono mai stata adatta alla vita da aperitivo milanese.
Anche quando ero all'università mi mancavano tutti i prerequisiti fondamentali
per essere una ragazza da aperitivo: abbigliamento giovane,
sorriso svanito e quel "ciaaaaoooooo!!!!!!",
urlato con un tono che lascia intendere solo: "Non mi ricordo come ti chiami,
forse non ti ho mai nemmeno visto, ma sono felice che tu sia qui".
Essendo oltretutto priva di tatuaggi o piercing da esibire, ma solo portatrice di occhiali fuori moda, non avevo alcuna speranza di mimetizzarmi nella gioventù da aperitivo.
Con gli anni non sono cambiata, continuo a preferire vino e slowfood a spritz e fingerfood.


Il coinquilino mi ha dato anche la facoltà di scelta del locale,ma quando ho risposto: "Non saprei..dove c'è meno gente?" si è piegato dal ridere: dovrei sapere che "meno gente" non è un concetto applicabile ai locali da aperitivo.
I tavolini sono perennemente strapieni e la gente è assiepata ovunque intorno al locale.
Che poi io son strana, non esito a sedermi sugli scalini del lungomare
di Genova a mangiare pesciolini fritti con le mani, però mi procura un fastidio dell'anima
dovermi sedere per terra con in mano il cocktail annacquato ma dignitosamente decorato che l'uomo di turno (non sia mai che io mi metta a sgomitare per raggiungere il bancone)
si è conquistato dopo una coda di mezz'ora e soprattutto pagandolo 8 euro.
E poi, si fa presto a dire che all'aperitivo milanese la consumazione è cara,
però di buono c'è che puoi cenare..perchè al di là del fatto che procurarsi del cibo
significa fare un'altra mezz'ora di coda, mi viene sempre in mente quel servizio
televisivo in cui venivano messe in piazza le analisi sanitarie
fatte sul cibo sottratto agli aperitivi: improvvisamente non ho più fame.


L'unica cosa interessante dell'aperitivo è guardarsi intorno e osservare la varia umanità.
Vedo una biondina informare con occhio languido il cameriere carino di essere al 4° mojito.
Della serie "il fegato non mi ringrazierà ma gli ormoni sì..."
Vedo la proprietaria della smart parcheggiare davanti a un passo carraio,
discutere con un vecchietto che deve uscire di casa e pretendere pure di avere ragione.
Vedo donne su tacco 9cm e in minigonna 9cm avanzare con una potente falcata
che conferisce loro la grazia di giocatori di rugby.
Vedo gruppetti di uomini sulla quarantina avvicinarsi, guardarsi in giro e,
stabilito che 'non c'è figa', voltarsi e andare via.
E così, dopo la certezza di non appartenere alla specie 'Humanoides aperitiviensis'
mi rassegno a non far parte nemmeno della categoria generica 'Figa'. Che peccato.
Saranno gli anni, o forse le scarpe?
In effetti improvvisamente sento la mancanza del tacco 9.
Ma solo perchè da qualche settimana a questa parte provo randomicamente il desiderio irrefrenabile di essere dentro una milonga tra le braccia di uno sconosciuto e il sottofondo di 'Soledad'.

martedì 28 aprile 2009

Personality disorder

Se solo potessi sapere cosa sarà di me da qui ad un mese forse
riuscirei a fare un minimo di sforzo per fare un po' di ordine.

giovedì 23 aprile 2009

mercoledì 22 aprile 2009

Altri 100 di questi giorni..

Non amo le feste di compleanno, nemmeno quando  è il mio; ma a lei gli auguri li devo proprio fare.


rita_levi_montalcini

venerdì 17 aprile 2009

Tra le braccia di Morfeo

Riuscire a dormire 12 ore in un giorno infrasettimanale è un'esperienza da non sottovalutare.


Morfeo

martedì 14 aprile 2009

Persone 'estroverse'

Sentirti sommersa di domande dirette sulla tua vita privata,
peraltro senza che tu le abbia provocate,
ti lascia con una sensazione di fastidio addosso, che dura giorni e giorni.
Come se ti fosse entrato un ladro in casa, anche se è riuscito a portar via solo dieci euro.

martedì 7 aprile 2009

lunedì 16 febbraio 2009

Pensieri positivi

Signori della Corte, sapete cosa vi dico?


Che l'eutanasia sia concessa anche ai malati terminali dell'anima.
Solo su espressa richiesta, ovviamente.


E nessuna pietà, vi chiedo, nessuna pietà per gli stupratori del cuore.
A prescindere.

giovedì 12 febbraio 2009

L'occhio di Facebook e il suo occulto potere

Il mio coinquilino è partito.
E' la vita scellerata del consulente durante la crisi, che il venerdì sera non sa
per quanto tempo sarà ancora a lavorare per il cliente X nella città A,
il lunedì mattina sa solo che non sta già più lavorando dal cliente X,
il lunedì pomeriggio gli viene comunicato che lavorerà dal cliente Y nella città B.
A 600 Km di distanza, da domani...va bè dopodomani proprio perchè siam buoni.
Per almeno sei mesi. Che nel gergo aziendale vuol dire moltiplicare x2.
Il resto lo scoprirà solo vivendo. Ammesso che riesca a sopravvivere.


Dopo tre anni di coinquilinato e a poco più di tre mesi dal trasloco,
devo dire che il colpo  non è stato semplice da incassare.
In ufficio non ho detto nulla: l'esperienza recente mi ha insegnato che
è l'unico modo per evitare le domande di rito su quando e con quale frequenza
tornerà a Milano e cosa abbiamo intenzione di fare dell'appartamento,
con conseguente rischio di magoni e lacrimucce.


Peccato che esista Facebook: un'arma del diavolo,probabilmente, dalla quale
una persona riservata come me non può che tenersi a debita distanza.
Ma il demoniaco strumento conosce poteri che voi uomini non
riuscireste neanche immaginare, e nemmeno vi riuscirebbero
certe donne professioniste del gossip.
Con i suoi portentosi tentacoli, Facebook consente a tutti
di venire comunque a conoscenza dei fatti tuoi, seppur di riflesso.


Succede allora che persone con le quali ho scambiato due parole in tutta la mia vita
mi fermano nei corridoi e non si sa come si sentono in diritto di domandare:
"Allora, come si sta senza I.?"
A produrre gonfiore agli occhi e stretta allo stomaco immediati e duraturi.
Così, tanto per rincarare la dose in un periodo già di per se' non brillante.

giovedì 5 febbraio 2009

Lamento - Istruzioni per l'uso.

Il mercoledì sera vado a danza.
Bisogna dire che la lezione non va sempre bene: a volte si torna a casa depresse,
perchè la maestra è tanto brava quanto esigente e puntigliosa.
Soprattutto quando iniziamo a studiare le coreografie per lo spettacolo di fine anno,
noi povere allieve veniamo letteralmente vivisezionate.
Perchè il braccio non è mai abbastanza lungo, le gambe mai abbastanza tese,
il piede non abbastanza 'en dehors',la diagonale non è diagonale se invece
di essere voltata a 45° sei a 50°, la schiena mai abbastanza dritta.
E trova da dire pure sul capello, sì, il capello.
Che non è fluente se il movimento della testa non è languido abbastanza.
Ora. Ripeto, non va sempre bene, ma quando va bene...torno a casa e mi interrogo.
Ma io...con il mio capello fluente, il piede meravigliosamente en dehors,
le braccia lunghe, la schiena dritta...
Io, perchè son costretta la mattina dopo ad alzarmi per andare a lavorare?
E' una tortura ingiusta, nonchè uno spreco di tempo immane. E' immorale, ecco.


Questo non ha nulla a che vedere, ovviamente, con il fatto che ieri, per l'ennesima volta
(ho smesso di contarle) il mio responsabile si è volatilizzato prima di una riunione
lasciandomi una mail di una riga in cui mi diceva che andava a casa perchè non si sentiva bene.
Che poi, vorrei dire. Anche io non mi sento bene, è da una vita che non mi sento bene.
Non mi sento bene da quando son nata. E da qualche settimana a questa parte mi sento anche peggio.

mercoledì 21 gennaio 2009

(In)Discrezione

Otto anni di open space dovrebbero averti insegnato che è matematicamente impossibile avere un appuntamento privato a pranzo senza essere sgamata, anche se le tue mosse sono notoriamente all'altezza di un agente segreto del MI6.


Ma in tutto questo, al di là della considerazione che la gente non ha altro di meglio a cui pensare se non ai fatti altrui, nella reazione di un collega che nel cercare di indovinare come è andata ti chiede: "Sono previsti rilasci notturni?" oppure "Hai trovato un defect?", almeno hai un motivo, purtroppo l'unico, per sorridere.

mercoledì 7 gennaio 2009

Una Befana in ritardo

Quest'anno ho deciso di appendere la scopa al chiodo e munirmi di un paio di ali, che tra l'altro si intonano meglio con il mio reggicalze.


AliDiIside


Ho passato la vigilia dell'Epifania ad allenarmi, poi, vista la situazione meteo, ho pensato fosse il caso di sospendere le consegne fino a nuovo ordine, così mi son seduta su un tetto ad ammirare il panorama.


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