Salomè
Ad aprire la rassegna delle cattive ragazze non poteva esserci che lei: Salomè,
la cui figura ha ispirato numerosissimi artisti:
dagli Evangelisti a Carlos Saura, da Tiziano a Moreau.
Fanciulla di nobile origine, notevole danzatrice, ovviamente bellissima.
Ciò basterebbe a far di lei una creatura oltremodo affascinante.
Si aggiunga che la ragazza, parecchio testarda per natura,
era anche dotata di fantasie a dir poco bizzarre.
Tutto ciò accadde una notte d'estate.
Se il Voland di Bulgakov fosse stato lì quella sera
avrebbe assistito a un dialogo più o meno come questo
Per la cronaca, Voland quel giorno aveva altro da fare,
in compenso pare che ci fosse Wilde nascosto dietro una colonna che origliava,
ma lui l'ha riportato un po' meno fedelmente, chè ne aveva bisogno per una tragedia.
Erode: Mi annoio...Salomè, perchè non ci improvvisi una danza?
Salomè: No, ora non ne ho voglia, e poi fa caldo.
Lasciami guardare la luna in pace.
E.: Uff...come sei noiosa, tanti soldi per farti studiare
poi quando ti si chiede di mostrarci cos'hai imparato fai sempre un sacco di storie.
Dai, danza per me, te ne prego.
S.: Va bè, però che palle con questa storia della danza.
Se proprio insisti ballerò, ma mettiamo in chiaro che anche io voglio qualcosa.
Tu, sovrano, cosa sei disposto a darmi in cambio?
E.: Tutto quello che desideri, mia cara.
S.: Qualunque cosa?
E.: Certamente.
Cosa desidererà più di ogni altra cosa questa donna misteriosa?
Gioielli ? Non se ne parla! Splendidi abiti? Non sia mai.
Una cucina nuova? Figuriamoci...
La fanciulla vuole una testa.
La testa di uomo, e mica un uomo qualunque.
La testa di Giovanni Battista. Quel Giovanni Battista.
S.: Bene bene, dunque...
quel tipo che tieni legato giù nello scantinato, ecco...mi sta antipatico!
Strilla, dice cose strane, e poi ogni volta che scendo le scale
per parlargli mi tratta male e non si lascia neanche guardare.
Invece io voglio guardarlo. Occhi bocca capelli...addominali.
E.: Mmm...capisco che tu sia infastidita dal suo comportamento.
Ma forse fa così perchè un po' gli piaci.
Sai, noi uomini a volte siamo un po' infantili,
quando si tratta di sentimenti la prendiamo alla larga.
S.: Bah, io non credo, e comunque non mi importa.
Ho deciso, voglio che tu lo faccia decapitare:
voglio la sua testa, affinchè possa guardarlo in faccia per bene.
Ah, dimenticavo, fammela portare su un vassoio d'argento.
E che sia argento, non uno di quegli orribili silver plate
che tu e mia madre avete messo nella vostra lista nozze.
E.: Ma mia cara, non è che posso far saltare teste così,
cerca di capire, un uomo nella mia posizione...
non c'è qualcos'altro che ti piacerebbe avere?
S.: Avevi detto che potevo chiedere tutto quello che volevo.
Anche mia madre ne sarebbe felice, sono sicura perchè me l'ha detto lei.
Adesso sta a te scegliere: testa mozzata o niente esibizione.
E.: Uhm! ...certo che ragazza mia, lasciati dire che sei veramente strana.
Ho paura che queste tue fantasie sanguinolente finiranno col procurarti dei guai.
Ma se è questo che desideri, sia.
Sappi però che per quanto riguarda il vassoio d'argento
non posso garantire nulla, ormai in giro si trovano solo patacche.
S.: Affare fatto. Schiavo, portami i miei sette veli.
E fa' attenzione a non spiegazzarli, che non si è mai vista
una principessa interpretare la dea Ishtar coi veli sgualciti.
E così danzerà, Salomè, segnando il destino di Giovanni Battista.
Von stuck, nel mio quadro preferito, dipinge la testa mozzata sullo sfondo,
e Salomè a seno nudo che se la ride di gusto, come se non ci fosse divertimento
più grande che vedere il proprio capriccio materializzato nella fine di un uomo.
Secondo me anche perchè una volta che è riuscita a vederlo bene,
quell'uomo che le aveva dato tanto turbamento, alla fine non le era sembrato un granchè.
Beardsley la fa levitare su uno sfondo art nouveau,
mentre tiene la testa di Giovanni dritta davanti agli occhi,
che pare proprio gli stia dicendo:
"Guardami. Guardami bene, ora. Perchè non mi hai guardata?"