lunedì 16 febbraio 2009

Pensieri positivi

Signori della Corte, sapete cosa vi dico?


Che l'eutanasia sia concessa anche ai malati terminali dell'anima.
Solo su espressa richiesta, ovviamente.


E nessuna pietà, vi chiedo, nessuna pietà per gli stupratori del cuore.
A prescindere.

giovedì 12 febbraio 2009

L'occhio di Facebook e il suo occulto potere

Il mio coinquilino è partito.
E' la vita scellerata del consulente durante la crisi, che il venerdì sera non sa
per quanto tempo sarà ancora a lavorare per il cliente X nella città A,
il lunedì mattina sa solo che non sta già più lavorando dal cliente X,
il lunedì pomeriggio gli viene comunicato che lavorerà dal cliente Y nella città B.
A 600 Km di distanza, da domani...va bè dopodomani proprio perchè siam buoni.
Per almeno sei mesi. Che nel gergo aziendale vuol dire moltiplicare x2.
Il resto lo scoprirà solo vivendo. Ammesso che riesca a sopravvivere.


Dopo tre anni di coinquilinato e a poco più di tre mesi dal trasloco,
devo dire che il colpo  non è stato semplice da incassare.
In ufficio non ho detto nulla: l'esperienza recente mi ha insegnato che
è l'unico modo per evitare le domande di rito su quando e con quale frequenza
tornerà a Milano e cosa abbiamo intenzione di fare dell'appartamento,
con conseguente rischio di magoni e lacrimucce.


Peccato che esista Facebook: un'arma del diavolo,probabilmente, dalla quale
una persona riservata come me non può che tenersi a debita distanza.
Ma il demoniaco strumento conosce poteri che voi uomini non
riuscireste neanche immaginare, e nemmeno vi riuscirebbero
certe donne professioniste del gossip.
Con i suoi portentosi tentacoli, Facebook consente a tutti
di venire comunque a conoscenza dei fatti tuoi, seppur di riflesso.


Succede allora che persone con le quali ho scambiato due parole in tutta la mia vita
mi fermano nei corridoi e non si sa come si sentono in diritto di domandare:
"Allora, come si sta senza I.?"
A produrre gonfiore agli occhi e stretta allo stomaco immediati e duraturi.
Così, tanto per rincarare la dose in un periodo già di per se' non brillante.

giovedì 5 febbraio 2009

Lamento - Istruzioni per l'uso.

Il mercoledì sera vado a danza.
Bisogna dire che la lezione non va sempre bene: a volte si torna a casa depresse,
perchè la maestra è tanto brava quanto esigente e puntigliosa.
Soprattutto quando iniziamo a studiare le coreografie per lo spettacolo di fine anno,
noi povere allieve veniamo letteralmente vivisezionate.
Perchè il braccio non è mai abbastanza lungo, le gambe mai abbastanza tese,
il piede non abbastanza 'en dehors',la diagonale non è diagonale se invece
di essere voltata a 45° sei a 50°, la schiena mai abbastanza dritta.
E trova da dire pure sul capello, sì, il capello.
Che non è fluente se il movimento della testa non è languido abbastanza.
Ora. Ripeto, non va sempre bene, ma quando va bene...torno a casa e mi interrogo.
Ma io...con il mio capello fluente, il piede meravigliosamente en dehors,
le braccia lunghe, la schiena dritta...
Io, perchè son costretta la mattina dopo ad alzarmi per andare a lavorare?
E' una tortura ingiusta, nonchè uno spreco di tempo immane. E' immorale, ecco.


Questo non ha nulla a che vedere, ovviamente, con il fatto che ieri, per l'ennesima volta
(ho smesso di contarle) il mio responsabile si è volatilizzato prima di una riunione
lasciandomi una mail di una riga in cui mi diceva che andava a casa perchè non si sentiva bene.
Che poi, vorrei dire. Anche io non mi sento bene, è da una vita che non mi sento bene.
Non mi sento bene da quando son nata. E da qualche settimana a questa parte mi sento anche peggio.